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La mia storia dalla Bielorussia alla Svizzera

Ho preso il diploma di maturità nel 1999 a Minsk, Bielorussia, in una scuola che come tipo assomiglia a un liceo linguistico italiano. Andavo bene in tutte le materie e dovevo decidere come proseguire gli studi. Dovrei descrivere la situazione finanziaria della mia famiglia per spiegare alcuni dei motivi della mia scelta. Sono cresciuta senza padre con mia madre che faceva e fa finora l’ingegnere. Com’è noto, negli anni ’90 c’è stata una grande crisi nei paesi ex-sovietici. La Bielorussia era il cuore industriale dell’Unione Sovietica e la categoria professionale che ha sofferto piu’ delle altre lo scioglimento dell’Unione è stata proprio quella degli ingegneri. Se volevo prendermi la laurea, dovevo per forza superare gli esami di ammissione con un punteggio che mi desse il diritto a una borsa di studio. Inutile dire che non era facile. Non mi potevo permettere le lezioni private perciò, avendo finito una scuola a indirizzo linguistico, ho optato per la Facoltà di Traduzione e Interpretariato. Per fortuna ce l’ho fatta e così mi sono laureata come interprete di italiano e inglese.

Dopo la laurea sono rimasta alla facoltà in qualità di docente di lingua italiana; intanto mi sono sposata con Nicola e sono nati due figli, Ivan e Monica.

Nel 2007 siamo venuti in Italia e sapendo che dopo tre anni ci saremmo trasferiti di nuovo all’estero a causa del lavoro di mio marito, ho pensato di investire questo lasso di tempo nello studio. Mi sono orientata subito sull’informatica, un po’ per la passione che avevo scoperto poco tempo prima (ho avuto il computer a casa solo all’età di 20 anni), un po’ perché il titolo di studio in Informatica è un passepartout in tutto il mondo. I dubbi, però, erano tanti: i bimbi avevano allora 2,5 anni uno e 6 mesi l’altra, inoltre non avevo alcuna esperienza nell’informatica e i miei studi precedenti non avevano nulla a che fare con questa. Alla fine mi sono lasciata perplessità e paure alle spalle e mi sono iscritta al percorso online di Informatica Applicata, che mi permetteva di seguire le lezioni da casa e di conciliare studio e famiglia. I risultati positivi dei primi esami e il conseguimento della borsa per i successivi due anni di studio hanno dimostrato che la mia scommessa, per quanto azzardata, era tutt’altro che infondata.

A febbraio del 2011 (allora vivevo già a Zurigo, in Svizzera) ho discusso la tesi e ottenuto il voto finale di 110/110 (non sono riuscita ad arrivare alla lode …). Mi sono presa qualche mese di tregua e a settembre ho cominciato a cercare lavoro a Zurigo. Anche se il mio tedesco scolastico non era il massimo, il mio curriculum mi ha dato una bella mano: in poche settimane sono riuscita a trovare un posto nel settore IT e telecomunicazioni come System Engineer Avaya. Potevo dire di aver realizzato il mio sogno: fare un lavoro che mi appassiona in un ambiente internazionale, dove ho avuto anche la possibilità di acquisire ulteriori skills e competenze certificate. Ma non era finita: già nel febbraio 2013 ho ricevuto un’offerta da un’altra ditta e così adesso lavoro come Lead Engineer Technical Assistance (IP Voice Solutions) nella Colt Telecom. Guardo a quello che ho fatto con soddisfazione, eppure non ho intenzione di fermarmi: sto studiando per prendere la certificazione Cisco CCNP Voice e continuo a viaggiare per l’Europa frequentando altri corsi di specializzazione nel mio settore.

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