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ConvComp2016: la piattaforma dei bot

Il 24 giugno si è tenuto a Milano il ConvComp2016, il primo evento italiano dedicato alla “computazione conversazionale”. In questa occasione il prof. Alessandro Bogliolo ha fatto un intervento incentrato sul mondo dei Bot visti come piattaforma di sviluppo ed il loro legame con quella che è l’intelligenza collettiva (l’intervento inizia al tempo 2:08:33).

Nell’ultimo periodo le interfacce conversazionali, in particolare quelle usate da Bot ed agenti automatici che sfruttano canali di conversazione prevalentemente testuali nell’interagire con utenti umani, stanno suscitando sempre più interesse e sono sempre più al centro di sviluppo ed innovazione.

Tuttavia, i Bot rappresentano in realtà un tuffo nel passato: rispetto alle interfacce più comuni che troviamo oggi per interagire con i servizi, siti web, interfacce touchscreen, e applicazioni mobili, dialogare in maniera testuale con un computer che simula una personalità umana ricorda il futuro ipotetico che ci si prefigurava nei film degli ultimi anni ’80.

Tabletop Assistant, Matthew Hurst
Foto di Matthew Hurst, via Flickr.

L’evoluzione che ci porta ai Bot conversazionali odierni ha moltissimi paralleli con l’evoluzione di tutte le maggior piattaforme, incluso Internet. Alla base della madre di tutte le reti si trovano infatti vari protocolli di comunicazione elettronica, stratificati. Ognuno di essi con un proprio scopo e delle peculiarità, che formano una piattaforma che può essere sfruttata da protocolli superiori ed applicazioni. L’applicazione, basata su questi protocolli alla base di Internet, che esplode in termini di popolarità è proprio il web.

Il World Wide Web: la piattaforma globale, dinamica e flessibile.

L’accesso al web tramite browser ed i succitati protocolli diventa fondamentale e guadagna di diffusione: presto il web diventa esso stesso la piattaforma per altre applicazioni. Applicazioni che facevano già parte di Internet, ma non del web, e che sfruttavano un protocollo di “pari” dignità—come ad esempio l’e-mail con l’avvento delle webmail—migrano e diventano sempre più popolari attraverso il web stesso.

Il web è la piattaforma dominante: l’interfaccia più flessibile, dove tutta l’utenza è già presente.

La piattaforma più di basso livello offerta è quella del computer in quanto macchina, la piattaforma hardware, sulla quale si costruisce la piattaforma software, il sistema operativo, che fa da piattaforma alle applicazioni. Applicazioni tra le quali il web browser è sicuramente dominante. L’importanza del web browser era già visibile nel successo dell’iPhone del 2007, dove le capacità della piattaforma non erano date dalla possibilità di installare applicazioni—ancora assenti—ma da quella di disporre di un browser moderno, compatibile con tutto il web.

“Instant messaging”: la piattaforma cross-platform.

Nel campo dello smartphone si è vista un’evoluzione simile: da un sistema in cui l’esperienza d’uso degli utenti era dominata dal sistema operativo stesso, con l’apertura ad applicazioni di terze parti, sono le applicazioni stesse a determinare il modo in cui gli utenti sfruttano il dispositivo. Applicazioni mobili che sono disponibili su diverse piattaforme offrono spesso un’esperienza d’uso cross-platform, che diventa propria e distinta da quella offerta dal sistema. Offrendo dei servizi per sviluppatori, l’app diventa a sua volta una piattaforma.

Le app di messaggistica offrono l’esperienza d’uso alla quale gli utenti sono già abituati.

Le app di messaggistica offrono un’esperienza d’uso, dei servizi e—soprattutto—una ricchezza di utenti già attivi. Come il web ed il browser hanno vinto contro le applicazioni native, semplicemente offrendo un mondo più comodo, senza barriere all’ingresso, così le piattaforme di messaggistica possono avere successo. I Bot e gli altri servizi messi a disposizione da questi servizi si appropriano semplicemente dell’esperienza d’uso che gli utenti hanno già scelto da tempo.

iOS7 Homescreen blurred, Jan Persiel
Foto di Jan Persiel, via Flickr.

Negli altri articoli dedicati al ConvComp2016 si parla di Bot, intelligenza collettiva, e della loro implementazione.

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