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3 nerd (in più) al DroidCon Torino 2014

Da giovedì 6 febbraio a domenica 9 febbraio, si è tenuto a Torino il DroidCon Italy, versione italiana dell’importante conferenza per gli sviluppatori e per il mercato B2B rappresentante il meglio del mondo Android. (Questa affermazione potrebbe non essere più valida data la nostra presenza.)

Noi del laboratorio (Gioele, Saverio e Lorenz) ci siamo chiaramente subito fiondati in missione (se non altro in modo da poter usare questo termine) per non farci sfuggire questa interessante occasione di approfondire le nostre conoscenze del mondo Android. Appena arrivati si è subito delineata una chiara situazione di discriminazione ai danni di Gioele (che non ha ottenuto neanche il panno per pulire gli occhiali a forma di androide, un oggetto preziosissimo +10 nerditudine).

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Già al keynote di apertura, si è subito capito che un tema trasversale ai vari talk Android sarebbero stati i Google Glass: diversi presentatori ne avevano un paio, rendendosi disponibili a varie domande e disquisizioni sul tema. È stato anche improvvisato una sorta di talk specifico sull’argomento durante il BarCamp, mostrando una delle applicazioni forse più esemplificative delle potenzialità di questi occhiali: offrire supporto alle situazioni di pericolo affrontate da un pompiere.

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Tra gli altri argomenti interessanti trattati, diversi talk si sono concentrati sul problema della sicurezza per applicazioni mobili: Luca Baggio di MediaService.net ha parlato di alcune falle di sistema che hanno tratteggiato la storia di Android, mentre Marco Grassi di viaForensics ha presentato in concreto tutti i (molti) attacchi possibili alle applicazioni ed ai dati installati su un dispositivo. Ha presentato poi alcuni utili consigli sul come debellare le inside più comuni, che spesso non vengono rispettate neanche da sviluppatori più importanti. Insomma, dubito che a qualcuno interessi conoscere le nostre liste della spesa, ma non fa mai male proteggersi da occhi indiscreti…

Dal punto di vista del testing, oltre ai numerosi talk tematici, era presente lo stand di GenyMotion, un emulatore del sistema Android basato sulla macchina virtuale VirtualBox, scelta tecnologica che dovrebbe garantire totale compatibilità ed una velocità di esecuzione che farebbe impallidire (ma forse anche qualcosa di più) l’emulatore standard di Android. Molto disponibili alle varie domande i rappresentanti di questo interessante tool di emulazione, ci hanno descritto tutte le feature attualmente disponibili e convinto del fatto che probabilmente non utilizzeremo mai più l’emulatore classico. (Se non forse perché siamo tirchi.)

Lo sviluppatore spagnolo Victor Díaz ci ha intrattenuti con delle interessanti idee di utilizzo “atipico” dello smartphone, dal balletto coordinato, alla gara di velocità (si intende la velocità effettiva dello smartphone mosso dalla vibrazione), al suo progetto City Fireflies in cui gruppi di persone dotate di smartphone competono per distruggere degli invasori alieni in una piazza. È stato anche presentato Protocoder, un interessante piattaforma per lo sviluppo rapido di prototipi di applicazioni in Javascript. Molto utile per fare test rapidi o per insegnare la programmazione di uno smartphone senza dover impelagarsi con strumenti professionali (leggi: ingestibili) come Eclipse (anche noto come “il male”). Il tutto si è concluso con un appello allo sviluppo di applicazioni avvincenti, moderne ed innovative — e non la solita ListView + ActionBar.

Maco Picone con il suo talk “The Android Platform in the era of Internet of Things” ci ha presentato un sistema sviluppato da un gruppo di ricerca dell’Università di Parma per il discovery dei servizi con protocolli Machine2Machine. Tutto molto interessante! Soprattutto per noi che fino a quel momento pensavamo che “Internet delle cose” fosse un espressione utilizzata per chiamare i PC quando non ti veniva in mente il nome…

Per finire, una pletora di seminari inerenti la UI/UX (User Interface/User Experience) specifica al mondo del robottino verde e consigli più generali per rendere la propria applicazione completa e potenzialmente virale. Dal promettente quanto copia-della-documentazione-ufficiale seminario “One code to play ’em all” (inerente i fragment e lo sviluppo di app responsive), al fantastico “From Android App to Killer App: How to Reach the Million-Downloads Milestone”, passando per l’autore del prestigioso blog stylingandroid.com che purtroppo ha confermato quanto sia verboso ed intricato ottimizzare il rendering di layout che in un mondo ideale dovrebbero essere già ottimizzati dal runtime Android.

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Quando venerdì abbiamo lasciato la piovosa Torino ce ne siamo andati con tante idee stimolanti in più, tante nuove riserve sulla sicurezza delle nostre applicazioni, la certezza che ordinare troppi nachos a cena possa far male e soprattutto tanta voglia di gettarci sul codice!

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