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HACK-cessibility Days

Pubblicato il da Alessandro Aldini
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HACK-cessibility Days
Manifestazione di sensibilizzazione sull’Accessibilità e sulle Disabilità Visive per sviluppatori software, designer, makers, …

Ancona, 19-20 maggio 2017

In occasione del “Global Accessibility Awareness Day” (GAAD), alcune community di sviluppatori, che includono nostri laureati come Stefano Ottaviani e Sauro Cesaretti, unitamente alla sezione di Ancona dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) organizzano un evento volto a sensibilizzare sul tema dell’accessibilità, in particolare sulle disabilità visive.

Ci saranno diverse iniziative: oltre a sessioni e laboratori per fare teoria e pratica, sono previste “esperienze” come una cena al buio ed una visita al Museo Tattile Statale Omero, per far sì che i partecipanti possano comprendere meglio cosa significa vivere con una disabilità e affrontarla. Ci saranno inoltre delle attività rivolte ai bambini, in stile CoderDojo.

Per ognuna delle sessioni di mezza giornata previste dal programma dettagliato dell’evento, agli studenti del Corso di Laurea in Informatica Applicata che otterranno il relativo certificato di partecipazione, verranno riconosciuti 0.125 CFU.

Workshop Bluemix

Pubblicato il da Alessandro Aldini
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AGGIORNAMENTO – si conferma il seguente orario di svolgimento del workshop:

mercoledi 18 maggio – 13:30 – 18:30
giovedi 19 maggio – 9:00 – 14:00

presso il laboratorio informatico al secondo piano di Palazzo Raffaello, Piazza della Repubblica 13, Urbino. Tutti gli iscritti al workshop hanno ricevuto per email istruzioni per l’accreditamento delle utenze.

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IBM presenta nei giorni 18-19 maggio, presso il Laboratorio Von Neumann (II piano, Collegio Raffaello), un workshop di 12 ore sulla piattaforma Bluemix.

Bluemix è la piattaforma open-standard di facile ed immediata usabilità basata sull’open source Cloud Foundry. Bluemix rende disponibili tutti gli strumenti di cui gli sviluppatori hanno bisogno e permette di produrre in cloud un’applicazione dallo sviluppo al test fino all’operatività. I settori in cui Bluemix può fare la differenza sono molti, come ad esempio le applicazioni web, data management, big data, gli analytics, l’internet of things.
Con Bluemix è possibile svilluppare applicazioni Java, ma anche eseguire lo sviluppo di applicazioni back end mobile, monitorare le stesse, integrare applicazioni sviluppate dai partner IBM o dalle comunità del mondo open source. Il tutto attraverso un modello “as a service” applicato al cloud.
I servizi presenti sulla piattaforma Bluemix sono eterogenei, cioè possono essere basati su prodotti IBM (esempi: Cloudant, DB2,…) ma anche su tecnologie open source (esempi: Mongo DB, mySQL, …).
Sono supportati diversi linguaggi di programmazione (esempi: PHP, Ruby, Java, …).

Il corso prevede il riconoscimento di 0.75 CFU per gli studenti partecipanti e si svolge solo in caso di raggiungimento di almeno 30 iscrizioni.

Per iscriversi, inviare e-mail con soggetto “iscrizione workshop Bluemix” a:

alessandro.aldini@uniurb.it

entro il giorno 9 maggio 2016, indicando nome, cognome, numero di matricola e email presso la quale IBM invierà qualche giorno prima dell’evento le modalità per ottenere una utenza Bluemix gratuita 30 giorni e i prerequisiti da scaricare sul proprio laptop. Si consiglia quindi ai partecipanti di portare il proprio laptop sul quale svolgere le esercitazioni previste durante il workshop.

Per maggiori dettagli su Bluemix, seguire il link, dove un corso online e gratuito aiuta a capire i fondamenti del Cloud Computing e di Bluemix, oltre alle best practice per uno sviluppo agile e test driven.

 

TheTripMill: Social Travel Community

Pubblicato il da Alessandro Bogliolo
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TheTripMill e’ un nuovo social network in cui condividere e pianificare esperienze di viaggio. TheTripMill costruisce una fitta rete di diari di viaggio e reportage fotografici che offrono uno strumento accattivante e innovativo per conoscere i luoghi e decidere come visitarli. Gli appunti di viaggio contengono tutti i riferimenti necessari a prenotare alberghi, ristoranti e mezzi di trasporto seguendo le tracce di precedenti viaggiatori fino al punto in cui si decide di lasciare la pista e tracciare nuove strade.
TheTripMill e’ in versione beta. Titolari e sviluppatori saranno a Urbino giovedi’ 16 gennaio 2014 dalle 9 alle 11 per presentare la piattaforma ai ricercatori della Scuola di Scienze e Tecnologie dell’Informazione e agli studenti di Informatica Applicata, per poi discutere gli sviluppi futuri e raccogliere idee e consigli su nuove funzionalita’ e soluzioni implementative. Gli studenti avranno l’opportunita’ di partecipare ad una vera e propria sessione di brain storming organizzata al duplice scopo di offrire un’esperienza formativa insolita e di contribuire fattivamente all’evoluzione della piattaforma.
Il seminario è aperto anche agli studenti del terzo anno e vale il riconoscimento di 0.125 CFU.

 

 

 

Il processo di sviluppo del software: un caso reale

Pubblicato il da Alessandro Aldini
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Durante il percorso di studi, uno dei temi più ricorrenti riguarda il processo di sviluppo del software, come questo nasce da determinati requisiti, si sviluppa attraverso successivi passaggi quali la modellazione e quindi l’implementazione, fino ad arrivare alla sua messa in opera e manutenzione. Tra tutti questi aspetti, quello verso cui siamo maggiormente avvezzi riguarda forse le tecniche di implementazione. Tuttavia, non siamo abituati a valutare la reale complessità dell’intero processo nell’ambito di un contesto reale, in quanto è raro avere accesso a casi d’uso sufficientemente articolati da fornirci un’idea che vada oltre l’esperienza che ci deriva dallo studio di metodologie e di piccoli casi esemplificativi.

Nel seminario del 9 gennaio scorso ci è stata offerta una di queste rare opportunità. Il gruppo ricerca e sviluppo software di Biesse, azienda leader nel settore della produzione di macchine per la realizzazione di mobili, ci ha raccontato il percorso seguito per lo sviluppo di un CAD/CAM di ultima generazione, applicazione che ha visto l’impegno di decine di professioni, inclusi stakeholder, software architects, progettisti e programmatori.

Si tratta di un percorso lungo 3 anni, iniziato con l’analisi della filosofia di un’idea innovativa e seguito da studi di fattibilità e processi di formazione e di organizzazione del lavoro che hanno preparato il terreno all’analisi dei requisiti. A questa sono seguite articolate fasi di modellazione e studio dell’architettura software, e infine la complessa gestione delle tecnologie e quindi della implementazione e del testing in corso d’opera. Last but not least, sono seguite le fasi di studio di marketing e il lancio del prodotto. L’intero processo ha messo in evidenza il fondamentale aspetto dell’organizzazione del lavoro di gruppo e la cura per ciascun dettaglio del processo di sviluppo. Il risultato dopo tre anni di lavoro è stato un software che sta rapidamente diventando un punto di riferimento a livello mondiale per il mercato dei CAD/CAM.

Tutto questo ci suggerisce di riflettere sulle tante competenze che sono necessarie al processo di sviluppo del software e soprattutto sull’importanza di metodologie e cultura del sapere che fanno parte del bagaglio di esperienza che un laureato in informatica si porta con sè, al di là quindi delle specifiche competenze tecniche acquisite che, nel nostro settore, sono destinate a divenire obsolescenti con estrema rapidità.

L’aspetto più pratico, invece, riguarda la possibilità di entrare in contatto con il gruppo di ricerca e sviluppo del software di Biesse, a partire dall’esperienza del tirocinio fino ad arrivare a collaborazioni post-laurea di varia natura. Ma per questo, vi rimando a contatti diretti con il responsabile tirocini.

Code’s Cool – Imparare a programmare insegnando

Pubblicato il da Alessandro Bogliolo
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11-12-13 ore 14  – Seminario in presenza e online

La programmazione è il linguaggio delle cose. Saper programmare vuol dire riuscire a far fare agli oggetti che chiamiamo smart, a cominciare dai nostri smartphone, ciò che vogliamo e che magari nessuno ha ancora pensato. Le recenti iniziative lanciate a livello europeo e mondiale per avvicinare i giovani alla programmazione nascono dalla consapevolezza che la programmazione stimola il pensiero creativo e che la creatività dei giovani è la chiave per la ripresa socio-economica.

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Europe Code Week 2013

Pubblicato il da Alessandro Bogliolo
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Neelie Kroes e gli Young Advisors lanciano Europe Code Week, la settimana della programmazione, dal 25 al 30 novembre 2013

#codeEU: una settimana per conoscere la bellezza e il potere del linguaggio delle cose

E’ universalmente riconosciuto che la conoscenza delle lingue straniere serve ad abbattere barriere culturali e ad aprire nuove opportunità. Nell’immaginario collettivo a maghi e supereroi si attribuisce la capacità prodigiosa di parlare con gli animali. I bambini parlano addirittura alle cose. Oggi le cose hanno imparato ad ascoltarci, a risponderci e a parlare tra loro.

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